martedì 7 febbraio 2017

Distretti sanitari, folla di sindaci nelle audizioni volute da Mugnai (FI): «La proposta della giunta piace veramente a pochi»

E’ finita poco fa la sessione di ascolto dei territori in Commissione chiesta e ottenuta dal Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (FI)

Primi cittadini intervenuti in massa, stamani, alle audizioni in Commissione sanità del Consiglio regionale chieste e ottenute dal Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana Stefano Mugnai (capogruppo Fi): insieme, uno alla volta, per dire da destra a sinistra «no» alla proposta di rimodellamento dei distretti sanitari: «La grande partecipazione di oggi – osserva Mugnai che ha fortemente voluto questo appuntamento di ascolto dei territori – dimostra quanta insofferenza ci sia verso il provvedimento di giunta da parte della comunità locali e dei loro rappresentanti di ogni schieramento. Non era mai avvenuto che si ascoltassero i sindaci in commissione, e l’esperienza si è rivelata estremamente utile anche per constatare che i sindaci, quando interpellati, dicono cose differenti da quelle asserite dai rappresentanti degli enti locali, come Anci, o dal Consiglio delle autonomie locali. Segno che questi organismi probabilmente rappresentano più le istanze politiche che quelle dei territori».

«In effetti – considera l’esponente di Forza Italia – il modello individuato dalla giunta regionale con la creazione delle tre mega Asl allontana, inevitabilmente, i momenti decisionali dai rappresentanti dei territori, ovvero i sindaci. Sarebbe stato opportuno almeno tentare di bilanciare attribuendo ai sindaci maggior forza almeno per quanto concerne i servizi socio sanitari. Invece, così, la giunta procede ad accorpare le zone distretto creandone alcune mostruose sotto il profilo dimensionale, come nel caso di Arezzo-Casentino-Valtiberina e Amiata Grossetana-Colline Metallifere-Grossetana che rispettivamente aggregano 23 e 20 comuni per un totale di 196.807 persone la prima e 169.461 la seconda».
Mugnai riferisce che molti sono stati gli interventi tesi a soprassedere e, soprattutto, «a ottenere un recepimento delle istanze finora rimaste non accolte da parte della giunta e della maggioranza: «Gli spunti critici e propositivi arrivati dai sindaci sono stati molti e interessanti, ed è dovere della commissione, adesso, approfondirli e recepirli affinché una giornata di confronto proficua e apprezzata dai primi cittadini non diventi uno sterile sfogatoio. Per parte mia mi adopererò in questo senso, anche perché trovo paradossale che ad oggi la proposta della giunta regionale e del Pd sia sorda rispetto alla richiesta proveniente dai sindaci di non procedere all’accorpamento di alcune zone, ma altrettanto a quella di accorpare o valorizzare l’integrazione di zone di confine tra aziende sanitarie differenti».
Stoccata finale sulle SdS, tornate una volta ancora alla ribalta organizzativa della sanità toscana: «E’ veramente curioso – incalza il vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale – che per la nuova organizzazione del sociosanitario la giunta torni dopo anni di esperienze fallimentari a puntare sulle Società della Salute, oggetto di più di un episodio di autoscioglimento per mancanza di obiettivi chiari e sul cui scioglimento si era espresso all’unanimità l’intero Consiglio regionale nel dicembre 2013, salvo poi essere riesumate alla vigilia del voto per le regionali quando il Pd ne riscoprì la vera funzione: quella di sovrastrutture utili soprattutto a produrre consensi di natura vagamente clientelare, piuttosto che servizi».


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