martedì 31 gennaio 2017

Fusione Subbiano-Capolona; Mugnai (FI) in aula: «Da parte del Pd soluzione pilatesca e notarile. Io mi sottraggo»

Il Capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai è appena intervenuto in aula

Storicamente favorevole alle fusioni dei comuni, detrattore dell’idea di fondere Capolona con Castiglion Fibocchi non collegati nemmeno da una strada e oggi spettatore di cosa sarà di Chiusi tirato per la giacchetta da una doppia ipotesi di fusione: è Stefano Mugnai, il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana intervenuto poco fa nella seduta dell’assemblea toscana in cui si discute della fusione tra Capolona e Subbiano.
«Oggi il Pd fa un’operazione pilatesca a cui io mi sottraggo. Rinunciando come Consiglio regionale a formulare una proposta di riassetto istituzionale del Casentino pur sapendo bene, come lo so io, che alcuni quesiti referendari sono formulati non nell’interesse delle comunità ma per ripicche politiche, il Pd – ha affermato Mugnai – preferisce stare a guardare da notaio compunto a costo di mandare avanti cose che tra loro non si tengono insieme. Io sono un fautore delle fusioni, ma naturalmente poi ogni vicenda va analizzata caso per caso. E qui mi rendo conto che il tema è spesso utilizzato come un manganello da dare in testa all’avversario politico. Si formulano proposte legittime, certo, ma le cui motivazioni risiedono in scontri politici interni alle comunità locali, e non negli interessi collettivi delle popolazioni».

«Abbiamo verificato – prosegue il capogruppo azzurro – che in Casentino non ci sono due sindaci che la pensino allo stesso modo sul tema delle fusioni, e proprio per questo sarebbe stato importante come Consiglio regionale intervenire con una proposta organica di riassetto istituzionale da sottoporre alle amministrazioni e ai cittadini delle comunità locali. Il Pd come sempre sceglie la strada più semplice».

Giovani agricoltori ostaggio delle burocrazie; Mugnai (FI): «Rivedere il funzionamento di Artea. Procedure troppo farraginose»

Sarebbero un migliaio i giovani agricoltori messi in difficoltà
Secondo l’interrogazione del capogruppo di Forza Italia circa 1000 in difficoltà

Sarebbero circa un migliaio i casi di giovani agricoltori verso i quali Artea non sarebbe in grado di portare a dama le procedure per erogare gli acconti sul bando 2015 di Aiuto all’avviamento di imprese per giovani agricoltori: lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana Stefano Mugnai che sul caso ha presentato un’interrogazione (in allegato) alla giunta regionale per chiedere «provvedimenti» per «sbloccare le procedure, farraginose e lunghissime, del tutto incoerenti con gli obiettivi del bando» e anche, più in generale, di «rivedere il funzionamento di Artea, struttura elefantiaca e complessa, non in grado di supportare i bisogni dei richiedenti».

Nella premessa, Mugnai racconta da cosa prenda le mosse la sua iniziativa: «Risulterebbe – scrive – che Artea non sia in grado di concludere le procedure informatiche per l’erogazione delle spettanze di acconto premio ed acconto contributo sulle disposizioni PSR Aiuto all’avviamento di imprese per giovani agricoltori annualità di adesione 2015. Le date per la stipula delle fideiussioni sarebbero note solo al protocollo regionale e nessun beneficiario riuscirebbe, pur avendo sottoscritto il contratto di contributo, a beneficiare dello strumento finanziario necessario per le prime erogazioni. Queste procedure vanificherebbero l’impegno di circa 1.000 agricoltori, ponendoli nella condizione di perdere i requisiti e di subire gravi ricadute economiche, indebolendo le attività produttive attive sul territorio e protagoniste del mantenimento degli equilibri ambientali». La parola passa ora alla giunta toscana, chiamata a rispondere in forma scritta.