lunedì 5 dicembre 2016

Referendum, Mugnai (FI): «Renzi cercava il plebiscito e l’ha ottenuto. Ora avanti con l’unità del centrodestra. Si replichi su scala nazionale la positiva esperienza in Toscana»



«Renzi cercava il plebiscito? L’ha ottenuto, ma di segno opposto rispetto ai suoi desideri. Arrivato a Palazzo Chigi senza un voto, ne esce travolto da uno tsunami di voti. Ora spetta al centrodestra costruire un’alternativa che dia speranza e prospettiva agli elettori. L’auspicio è che a livello nazionale si persegua il modello dell’unità del centrodestra che in Toscana, terra di Renzi per eccellenza, abbiamo coltivato con risultati crescenti dal 2015 in qua»: questo il commento con cui il coordinatore regionale di Forza Italia in Toscana Stefano Mugnai (capogruppo azzurro in Consiglio regionale) accompagna un risultato del referendum sulla riforma costituzionale che ha visto la vittoria di larghissima misura del NO, sostenuto da Forza Italia e dalle altre forze di centrodestra.
E quella di Mugnai sul voto del 4 dicembre è un’analisi di lunga gittata:

Un risultato che viene da lontano
«A mente fredda, Renzi e l’azione del suo governo sono stati bocciati dagli elettori. Il suo buon risultato alle europee arrivava ancora sull’onda della speranza – riflette Mugnai – un po’ come accaduto per il Nobel per la pace a Barak Obama all’indomani del suo insediamento alla Casa Bianca. Ma quando poi, in occasione delle amministrative del 2015 e del 2016, gli elettori si sono trovati a esprimersi sulle cose fatte allora Renzi ne è sempre uscito con le ossa rotte. Il risultato del referendum confermativo è l’inevitabile epilogo di questa parabola.

Nel merito: il fastidio del ‘particolare’
«La cosa che credo abbia più infastidito gli italiani in questa campagna elettorale – incalza Mugnai – è stata l’evidenza con cui Renzi ha dimostrato che a lui non stava tanto a cuore riformare la Costituzione in meglio per il bene dei cittadini, bensì ottenere una legittimazione elettorale mai avuta, anteponendo così il suo interesse politico personale e particolare rispetto a quello del Paese. Così, gli italiani gli hanno rifilato una risposta chiara e netta dicendo NO a una riforma sbagliata e pericolosa, ma anche bocciando l’azione del governo Renzi».

Nel metodo: dividendo non si governa
«Per nascondere il pessimo risultato delle ultime amministrative, Renzi tentò di trasformare il referendum sulla Costituzione in un plebiscito su se stesso: gli italiani l’hanno preso in parola e si sono espressi di conseguenza. Di certo – analizza Mugnai – Renzi non passerà alla storia come premier di sintesi: ha tentato di riformare le regole a colpi di maggioranza anziché mettere tutti attorno a un tavolo, ha diviso gli italiani nella caccia a un plebiscito che gli desse forza, ha diviso persino, come segretario del Pd, il partito che lui stesso sta guidando. Morale: dividendo, non si governa».

In prospettiva: qui Toscana
«Non per dare al SI’ o al NO a questo referendum uno spessore politico-amministrativo, ma è un dato che in due dei tre comuni capoluogo di provincia, Carrara e Lucca, dove si andrà a votare per le amministrative nel 2017 ha prevalso il NO in maniera piuttosto netta. Dopo i grandi successi del centrodestra alle amministrative nel 2015 e poi più ancora nel 2016 – afferma Mugnai – ecco che si fanno sempre più rosee le prospettive per scardinare il sistema di potere della sinistra che Renzi ha ereditato e implementato da par suo».

In prospettiva: unità per il centrodestra
«Adesso sta al centrodestra costruire un’alternativa credibile e capace di dare agli elettori la certezza di un futuro fatto di interessi collettivi delle comunità e non particolari di chi le amministra, fatto di capacità e progettualità in grado di rimettere in moto i nostri comuni e i nostri territori in generale. E il nostro Paese, anche. Il centrodestra deve lavorare all’unità, per l’unità, perché è necessario che noi diamo speranza al Paese, magari replicando su scala nazionale ciò che abbiamo fatto in questi mesi in Toscana, un moloch rosso dove però a partire dal 2015 abbiamo saputo moltiplicare i successi elettorali e mettere con profitto la nostra capacità al servizio dei cittadini».


«Il mio ringraziamento va ai miei vice Massimo Mallegni e Jacopo Ferri, a tutti i coordinatori provinciali e comunali, agli eletti, ai militanti ed agli elettori di Forza Italia in Toscana. Abbiamo sostenuto una lunga e difficile campagna referendaria, partita già nel giugno scorso e la cui sintesi abbiamo raccolto in un volume. Sono orgoglioso di ognuno di voi, del vostro impegno e della vostra dedizione. Grazie!»