sabato 14 gennaio 2017

Forteto, ecco le motivazioni della sentenza d'appello; Mugnai (FI): «Verità giudiziaria coincide con verità dei fatti. Ora definire commissariamento e inchiesta parlamentare»

Mugnai con le firme di tutti i consiglieri regionali
in calce alla sua iniziativa di istituire la seconda
commissione regionale d'inchiesta
Dichiarazione del Presidente del gruppo Forza Italia Stefano Mugnai
(Presidente della prima commissione d’inchiesta sugli affidi al Forteto)

«Sul Forteto non ci sono più né scappatoie etico-morali, né margini di trattativa sui fatti, né – men che mai – possibilità di accampare scuse ideologiche. Le motivazioni della sentenza d’appello depositate ieri dimostrano definitivamente la perfetta sovrapponibilità tra la verità giudiziaria e la verità dei fatti per come accertati dalle due commissioni regionali d’inchiesta: la prima, quella che ho presieduto, e la seconda, quella di cui ho promosso l’attivazione».
«Se la verità oggi è una e univoca, restano però questioni aperte. Ci sono gli altri procedimenti processuali paralleli, certo, ma soprattutto – per quanto attiene la politica – c’è da veder compiuto il passaggio di testimone tra Regione e Parlamento sulla commissione d’inchiesta, nonché da definire la questione del commissariamento della cooperativa che non sa o non vuole tagliare il cordone ombelicale del controllo della comunità-setta e, di conseguenza, di Fiesoli e dei suoi sodali storici».

«E quindi si va avanti. I giovani uomini e le giovani donne che ieri erano i bambini vittime di quegli abusi meritano giustizia piena e a ogni livello. Ma, oggi, tutta la comunità toscana merita che quella ferita al senso civico che distingue la nostra regione e che è rappresentata dal Forteto venga curata e guarita. Risanata. Per questo non smetteremo di batterci».