mercoledì 23 novembre 2016

Inchiesta Clean City, l’Anticorruzione su SEI Toscana e Sienambiente. Mugnai (FI) e Donzelli (FdI): «Necessari approfondimenti e assunzione di responsabilità politica del Pd»

La notizia piomba in pieno consiglio regionale

Da sinistra Giovanni Donzelli e Stefano Mugnai
Inchiesta Clean City, arriva il provvedimento Anac: è di quest’oggi la comunicazione con protocollo 0173689 con cui l’Autorità nazionale anticorruzione mette a parte la Servizi Ecologici Integrati Toscana srl (Sei Toscana) e la Siena Ambiente spa di avere avviato le procedure di proposta di adozione di gestione straordinaria, ovvero ciò che la normativa definisce come «misure straordinarie di gestione, sostegno e monitoraggio». 
Il riferimento, si legge nella comunicazione, è «all’appalto per l’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani ATO Toscana Sud aggiudicato a Siena Ambiente spa in qualità di capogruppo e mandataria del raggruppamento temporaneo di imprese».
La notizia è piombata in aula annunciata al microfono dal capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli che ha immediatamente chiesto una comunicazione in aula da parte della giunta regionale. E il capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai commenta: «La misura era stata immediatamente richiesta all’indomani dell’evidenza dell’inchiesta sulla gara, e l’Anac ha evidentemente ravvisato i presupposti per poter procedere. Naturalmente nostre priorità adesso sono l’accertamento della verità dei fatti, la continuità del servizio e il ripristino di garanzie di trasparenza». 
«Adesso – aggiunge Donzelli – si rende necessario procedere a un approfondimento serio che includa la verifica della regolarità di tutti i rapporti in essere tra pubblica amministrazione e queste due aziende. A questo punto il Pd non può continuare a fischiettare sulle responsabilità politiche, dal momento che si tratta di aziende emanazione di enti locali in cui loro hanno governato per anni».
Secondo le linee guida di applicazione del provvedimento, esso è attivabile sulla base di tre presupposti specifici tra cui, oltre alla pendenza di un procedimento penale per fatti corruttivi, il rilievo di «situazioni anomale e sintomatiche di condotte illecite o eventi criminali».