E’ finita poco fa la sessione di ascolto dei
territori in Commissione chiesta e ottenuta dal Vicepresidente della Commissione sanità
Stefano Mugnai (FI)
Ventitre
comuni per un totale di 196.807 persone entro un’area di 2.100 chilometri
quadrati: questo il distrettone sanitario che la giunta regionale avrebbe
pensato per l’area Arezzo-Casentino-Valtiberina: «E’ una proposta-monstre», è
esplicito il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale
della Toscana Stefano Mugnai
(capogruppo Fi) oggi impegnato nelle audizioni dei sindaci da lui chieste e
ottenute per parlare proprio di questo. I primi cittadini sono intervenuti in
massa, con il Comune di Arezzo rappresentato dall’assessore al sociale Lucia
Tanti e i primi cittadini di Casentino e Valiberina «tutti, qualunque
schieramento politico rappresentassero, a esprimere il loro disappunto per la
proposta di giunta», riferisce il capogruppo di Forza Italia. «Non era mai
avvenuto – prosegue – che si ascoltassero i sindaci in commissione, e
l’esperienza si è rivelata estremamente utile anche per constatare che i sindaci,
quando interpellati, dicono cose differenti da quelle asserite dai
rappresentanti degli enti locali, come Anci, o dal Consiglio delle autonomie
locali. Segno che questi organismi probabilmente rappresentano più le istanze
politiche che quelle dei territori».
Lucia Tanti, assessore al sociale del Comune di Arezzo |
Mugnai
riferisce che molti sono stati gli interventi tesi a soprassedere e,
soprattutto, «a ottenere un recepimento delle istanze finora rimaste non
accolte da parte della giunta e della maggioranza: «E’ poi veramente curioso –
incalza il vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale –
che per la nuova organizzazione del sociosanitario la giunta torni dopo anni di
esperienze fallimentari a puntare sulle Società della Salute, oggetto di più di
un episodio di autoscioglimento per mancanza di obiettivi chiari e sul cui
scioglimento si era espresso all’unanimità l’intero Consiglio regionale nel dicembre
2013, salvo poi essere riesumate alla vigilia del voto per le regionali quando
il Pd ne riscoprì la vera funzione: quella di sovrastrutture utili soprattutto
a produrre consensi di natura vagamente clientelare, piuttosto che servizi».
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