Mugnai con le firme di tutti i consiglieri regionali in calce alla sua iniziativa di istituire la seconda commissione regionale d'inchiesta |
Dichiarazione del Presidente del gruppo Forza Italia
Stefano Mugnai
(Presidente della prima commissione d’inchiesta sugli affidi al Forteto)
«Sul Forteto non ci sono
più né scappatoie etico-morali, né margini di trattativa sui fatti, né – men
che mai – possibilità di accampare scuse ideologiche. Le motivazioni della
sentenza d’appello depositate ieri dimostrano definitivamente la perfetta
sovrapponibilità tra la verità giudiziaria e la verità dei fatti per come
accertati dalle due commissioni regionali d’inchiesta: la prima, quella che ho
presieduto, e la seconda, quella di cui ho promosso l’attivazione».
«Se la verità oggi è una
e univoca, restano però questioni aperte. Ci sono gli altri procedimenti
processuali paralleli, certo, ma soprattutto – per quanto attiene la politica –
c’è da veder compiuto il passaggio di testimone tra Regione e Parlamento sulla
commissione d’inchiesta, nonché da definire la questione del commissariamento
della cooperativa che non sa o non vuole tagliare il cordone ombelicale del
controllo della comunità-setta e, di conseguenza, di Fiesoli e dei suoi sodali
storici».
«E quindi si va avanti. I
giovani uomini e le giovani donne che ieri erano i bambini vittime di quegli
abusi meritano giustizia piena e a ogni livello. Ma, oggi, tutta la comunità
toscana merita che quella ferita al senso civico che distingue la nostra
regione e che è rappresentata dal Forteto venga curata e guarita. Risanata. Per
questo non smetteremo di batterci».
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