martedì 29 novembre 2016

Tutela area Unesco dal commercio trash, Mugnai e Stella (FI): «Caro Nardella, la legge per Firenze c’è dal 2005. Non serviva la Madia. Agli asini che volano non ci crede più nessuno, ma nemmeno alle bufale»

Forza Italia rivendica anche l’azione specifica in Palazzo Vecchio nel 2010: «Quella della giunta fiorentina è solo fregola referendaria»


Marco Stella e Stefano Mugnai
«Caro sindaco Nardella, la legge per tutelare il centro storico fiorentino dal commercio trash esiste già: è la legge regionale 28 del 7 febbraio 2005, ovvero il Codice del Commercio che la giunta toscana si accinge a rinnovare ma che è tutt’oggi vigente. Non serviva certo la riforma del ministro Madia, per proteggere il capoluogo toscano. Bastava far rispettare le normative in essere»: son piccati gli esponenti regionali di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai (capogruppo) e Marco Stella (componente della commissione II con titolarità anche sul commercio e lo sviluppo economico, nonché vicepresidente dell’assemblea toscana) nel ribattere al sindaco di Palazzo Vecchio che si è detto preoccupato dall’impatto che la bocciatura della riforma Madia avrà sulla tutela delle aree Unesco.
«Questa – affermano Mugnai e Stella – è pura fregola referendaria. Si vuol far credere alla gente che le riforme siano indispensabili ma non è affatto così. E se nessuno più crede agli asini che volano beh: nemmeno alle bufale di Nardella e compagni, se è per questo». Il riferimento di legge invocato da Forza Italia risiede nell’articolo 98 del codice del commercio che, praticamente all’unisono con quello che doveva essere il testo Madia, recita: «Al fine di valorizzare e tutelare aree di particolare interesse del proprio territorio, i comuni possono sottoporre l’attività commerciale a particolari limitazioni e prescrizioni, anche individuando attività o merceologie incompatibili con le esigenza di tutela e con la natura delle aree».
Non solo, perché Forza Italia ha dalla sua anche la propria iniziativa con cui nel 2010 portò in consiglio comunale a Firenze una mozione con primo firmatario Jacopo Cellai, approvata all’unanimità, che impegnava la giunta gigliata ad applicare quello stesso articolo di legge secondo le modalità previste anche nei propri regolamenti e nel piano delle funzioni. «Il sindaco purtroppo con questa storia ha messo un piede in fallo due volte: per come il centro storico e il suo commercio sono stati trattati in questi anni e anche nelle precedenti gestioni amministrative, tutte Pd, e per come – concludono Mugnai e Stella – si tenta adesso di turlupinare i cittadini elettori costruendosi alibi di livello nazionale. Le riforme del governo Renzi anche in questo caso non portano valore aggiunto. E siccome chi di fregola ferisce di fregola perisce: il 4 dicembre un NO le seppellirà».

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