Interrogazione del Vicepresidente
della Commissione sanità
«Sull’applicazione
delle sentenze e dei loro esiti ancora una volta il Pd toscano si dimostra a
doppia velocità: inflessibile quando colpiscono gli avversari politici, e in
cerca di escamotage quando si tratta di amici e persone organiche al sistema di
potere»: parola del Capogruppo Forza Italia e Vicepresidente della Commissione
sanità in Consiglio regionale, nonché coordinatore regionale azzurro, Stefano Mugnai, che così interviene sulla
sospensione di Paolo Morello Marchese dal suo ruolo di direttore della Asl
Toscana Centro in virtù della condanna riportata in primo grado a Siena per
abuso d’ufficio.
In
qualità di Vicepresidente della Commissione sanità, sulla questione Mugnai ha
prodotto una specifica interrogazione. Al di là dei quesiti formalizzati
nell’atto, però, la posizione è cristallina: «Noi siamo sempre garantisti –
afferma il capogruppo e coordinatore regionale di Forza Italia – anche perché
qui si tratta di una sentenza di primo grado a fronte della quale Morello avrà
tutti gli strumenti e le opportunità per dimostra la sua innocenza, se tale.
Per parte nostra certo non possiamo dirci stupiti da un pronunciamento che
riguarda vicende da noi già segnalate in passato, con un sistema sanitario
piegato alla costruzione di consenso clientelare anche attraverso la creazione di
carriere fulminanti e fantastiche sviluppate entro corsie preferenziali».
«Ciò
che invece ci colpisce è che in queste ore l’assessore alla sanità stia
pensando, in giunta, a soluzioni parallele e ultronee per impedire la piena
efficacia delle norme. Nello specifico – incalza Mugnai – si starebbe pensando
di creare una figura ad hoc, che se finora non è esistita vuol dire non se ne
sentiva il bisogno, per consentire a Morello Marchese di conservare il livello
retributivo proprio di un ruolo che il combinato disposto della sentenza e
della legge Severino non gli permetterebbe di esercitare. Noi continuiamo a
sostenere che la Severino sia una legge vergognosa, e questo ‘aggiramento’ oggi
dimostra una volta di più come il Pd l’abbia voluta solo per colpire il proprio
avversario politico; e oggi gli si ritorce contro».
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