mercoledì 25 gennaio 2017

Sospensione Morello Asl Centro, Mugnai (FI): «Sulle sentenze Pd a due velocità: inflessibile con gli avversari, in cerca di escamotage per gli amici»

Interrogazione del Vicepresidente della Commissione sanità

«Sull’applicazione delle sentenze e dei loro esiti ancora una volta il Pd toscano si dimostra a doppia velocità: inflessibile quando colpiscono gli avversari politici, e in cerca di escamotage quando si tratta di amici e persone organiche al sistema di potere»: parola del Capogruppo Forza Italia e Vicepresidente della Commissione sanità in Consiglio regionale, nonché coordinatore regionale azzurro, Stefano Mugnai, che così interviene sulla sospensione di Paolo Morello Marchese dal suo ruolo di direttore della Asl Toscana Centro in virtù della condanna riportata in primo grado a Siena per abuso d’ufficio.

In qualità di Vicepresidente della Commissione sanità, sulla questione Mugnai ha prodotto una specifica interrogazione. Al di là dei quesiti formalizzati nell’atto, però, la posizione è cristallina: «Noi siamo sempre garantisti – afferma il capogruppo e coordinatore regionale di Forza Italia – anche perché qui si tratta di una sentenza di primo grado a fronte della quale Morello avrà tutti gli strumenti e le opportunità per dimostra la sua innocenza, se tale. Per parte nostra certo non possiamo dirci stupiti da un pronunciamento che riguarda vicende da noi già segnalate in passato, con un sistema sanitario piegato alla costruzione di consenso clientelare anche attraverso la creazione di carriere fulminanti e fantastiche sviluppate entro corsie preferenziali».

«Ciò che invece ci colpisce è che in queste ore l’assessore alla sanità stia pensando, in giunta, a soluzioni parallele e ultronee per impedire la piena efficacia delle norme. Nello specifico – incalza Mugnai – si starebbe pensando di creare una figura ad hoc, che se finora non è esistita vuol dire non se ne sentiva il bisogno, per consentire a Morello Marchese di conservare il livello retributivo proprio di un ruolo che il combinato disposto della sentenza e della legge Severino non gli permetterebbe di esercitare. Noi continuiamo a sostenere che la Severino sia una legge vergognosa, e questo ‘aggiramento’ oggi dimostra una volta di più come il Pd l’abbia voluta solo per colpire il proprio avversario politico; e oggi gli si ritorce contro».

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