Ti aggiungo 10 posti letto in prefettura, meno 4 che
ti trasferisco perché intanto ti chiudo medicina d’urgenza, più 6 letti nei
reparti meno 4 perché dovevano essere 10 ma intanto nicchio sull’aumento dei
personale così l’attuale organico giuppersù ce la può fare e però allora con i
4 letti per i pazienti in dimissione te ne libero altri 4 in reparto e allora
si va a 10 però ti sposto il paziente come un piolino di letto in letto:
confusi? «Anche noi. E anche i cittadini. E anche i sindacati. E anche i
medici. Tutti – sbotta il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio
regionale Stefano Mugnai (capogruppo
Forza Italia) restano imbambolati in questo gioco delle tre carte della sanità
a cui le Asl e la giunta regionale ci hanno ormai purtroppo abituati e che a
Lucca sta assumendo, stante la criticità della situazione, contorni
preoccupanti».
Il riferimento è al balletto di numeri sui posti letto e le attività ospedaliere registrato sul San Luca e con scostamenti tra il piano annunciato in prefettura e quello consegnato a rappresentanze sindacali e medici: «A parte i numeri – incalza Mugnai – con 6 letti ordinari al posto dei 10 annunciati, si nota una difformità nelle funzioni. Si dichiara di voler alleggerire la pressione operativa sul pronto soccorso, ma intanto si chiude la medicina d’urgenza e lì si trasferiscono i letti di sub intensiva, trattando il pronto soccorso da calderone indistinto dove i cittadini sono destinati a perdere il filo della suddivisione di spazi e competenze. Non così gli operatori, che invece se le ritrovano tutte sulle spalle. E quanto ai 4 letti di discharge-room, non si può considerare che ne liberino altrettanti di degenza al prezzo di scodellare il paziente in dimissione da un letto a un altro, da una stanza a un’altra, disorientandolo per assegnare a qualcun altro il suo letto ancora caldo. E’ assurdo, e vogliamo vederci chiaro».
Allo scopo, Mugnai ha già confezionato
un’interrogazione in cui chiede alla giunta di mettere nero su bianco le
proprie intenzioni letto per letto, operatore per operatore, senza lasciare
zone di fumosità. Verrà depositata lunedì, alla riapertura degli uffici. Lì, inoltre,
l’esponente di Forza Italia domanda «se non si ravvisi la necessità, come per
il nuovo ospedale Santo Stefano a Prato, di realizzare un’intera nuova ala per
adeguare la struttura alle reali esigenze di cura del territorio». Magari
dotandola anche di personale adeguato.
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