sabato 26 novembre 2016

All’ospedale di Lucca tira e molla sui posti letto, Mugnai (FI): «E’ la solita sanità delle tre carte: si gioca d’azzardo sui numeri e a perdere sono sempre operatori e cittadini»

Il Vicepresidente della Comm. sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai presenta un’interrogazione: «Voglio un piano nero su bianco»


Ti aggiungo 10 posti letto in prefettura, meno 4 che ti trasferisco perché intanto ti chiudo medicina d’urgenza, più 6 letti nei reparti meno 4 perché dovevano essere 10 ma intanto nicchio sull’aumento dei personale così l’attuale organico giuppersù ce la può fare e però allora con i 4 letti per i pazienti in dimissione te ne libero altri 4 in reparto e allora si va a 10 però ti sposto il paziente come un piolino di letto in letto: confusi? «Anche noi. E anche i cittadini. E anche i sindacati. E anche i medici. Tutti – sbotta il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai (capogruppo Forza Italia) restano imbambolati in questo gioco delle tre carte della sanità a cui le Asl e la giunta regionale ci hanno ormai purtroppo abituati e che a Lucca sta assumendo, stante la criticità della situazione, contorni preoccupanti».
         
   Il riferimento è al balletto di numeri sui posti letto e le attività ospedaliere registrato sul San Luca e con scostamenti tra il piano annunciato in prefettura e quello consegnato a rappresentanze sindacali e medici: «A parte i numeri – incalza Mugnai – con 6 letti ordinari al posto dei 10 annunciati, si nota una difformità nelle funzioni. Si dichiara di voler alleggerire la pressione operativa sul pronto soccorso, ma intanto si chiude la medicina d’urgenza e lì si trasferiscono i letti di sub intensiva, trattando il pronto soccorso da calderone indistinto dove i cittadini sono destinati a perdere il filo della suddivisione di spazi e competenze. Non così gli operatori, che invece se le ritrovano tutte sulle spalle. E quanto ai 4 letti di discharge-room, non si può considerare che ne liberino altrettanti di degenza al prezzo di scodellare il paziente in dimissione da un letto a un altro, da una stanza a un’altra, disorientandolo per assegnare a qualcun altro il suo letto ancora caldo. E’ assurdo, e vogliamo vederci chiaro».

            Allo scopo, Mugnai ha già confezionato un’interrogazione in cui chiede alla giunta di mettere nero su bianco le proprie intenzioni letto per letto, operatore per operatore, senza lasciare zone di fumosità. Verrà depositata lunedì, alla riapertura degli uffici. Lì, inoltre, l’esponente di Forza Italia domanda «se non si ravvisi la necessità, come per il nuovo ospedale Santo Stefano a Prato, di realizzare un’intera nuova ala per adeguare la struttura alle reali esigenze di cura del territorio». Magari dotandola anche di personale adeguato.

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