Attacco del Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (FI)
Un macchinario per la MOC. Per vederne uno, a Prato c'è una lista d'attesa di due anni e mezzo |
«Inaccettabile.
La realtà del sistema sanitario toscano è ben diversa dalla propaganda Pd. E il
Santo Stefano di Prato, insieme allo stato della sanità in tutta l’area
pratese, ne è purtroppo una delle quotidiane dimostrazioni»: è convinto del fatto
suo Stefano Mugnai, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale
che è Vicepresidente della Commissione sanità, supportato com’è in valutazioni
espresse già prima dell’approvazione della riforma della sanità toscana dalle
testimonianze di piccole e grandi odissee quotidiane...
...quando non di autentici
disservizi fino a episodi acuti di veri errori medici.
«E’ uno stillicidio – osserva Mugnai – quando non di malasanità, per lo meno di
sanità cattiva. Il Pd, giunta regionale in testa, rassicura, si fa vanto di
dati di ricerche autofinanziate come quelle del Sant’Anna di Pisa, si
autoincensa come nelle feste dei signori rinascimentali, ma qui altro che
Rinascimento: siamo nella più profonda oscurità del medioevo della sanità
regionale. E va sempre peggio, come testimonia nel caso di Prato il
sottodimensionamento dei servizi che affligge tanto il pronto soccorso quanto
gli accessi alle prestazioni. Ora, non per dire: se davvero avesse problemi di
mineralizzazione ossea, la paziente a cui è stato dato appuntamento per la Moc
tra due anni e mezzo fa in tempo a sgretolarsi. E’ inaccettabile, davvero, lo
ripeto. Naturale che la signora si sia rivolta alla libera professione. E così
la Asl ci guadagna, ma ci perde il diritto alla salute».
Il caso della smisurata lista d’attesa per l’accertamento, ricostruito oggi
dalle cronache locali pratesi, rappresenta secondo Mugnai un fatto purtroppo
niente affatto isolato. Tanto che, afferma l’esponente di Forza Italia, «un
numero sempre maggiore di cittadini se ne sta accorgendo, e ben lo si è visto
nelle ultime amministrative in Toscana».
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