L’interessamento
del Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (FI) nel giugno
scorso sollecitava la giunta regionale sulla questione
Nella
sua forma scritta, la risposta all’interrogazione con cui nel giugno scorso il
Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai
(capogruppo FI) chiedeva di attivare i test preventivi per il morbo di Chagas
nei centri trasfusionali di Arezzo e Siena non è ancora arrivata. Sono però
arrivati i fatti, segno che quella richiesta aveva più che fondamento nel buon
senso: iniziano infatti ad essere disponibili nei centri trasfusionali
dell’aretino i primi test per morbo di Chagas e malaria. Bene, perché finora lì
si risolveva non prendendo più le donazioni di sangue da chi avesse soggiornato
in America Latina, semplicemente. E invece con la penuria di sangue che c’è...
soprattutto nei mesi estivi, è bene che nessuna donazione vada rifiutata.
soprattutto nei mesi estivi, è bene che nessuna donazione vada rifiutata.
Profilassi specifica, spiegano al Ministero della Salute, per il morbo di
Chagas non c’è. L’infezione, una volta contratta, può rimanere in latenza a
lungo prima di esplodere con sintomi a volte simili a quelli dell’influenza
(febbre, linfonodi ingrossati, dolori muscolari, pallore…) ma che possono dar
luogo a complicanze di carattere intestinale, neurologico o cardiaco. La
malattia, che prende il nome dal medico brasiliano che la scoprì nel 1909, è
trasmessa da un insetto presente oggi come oggi solo in America Latina. Secondo
dati Oms, in Italia ne sarebbero affette tra 6mila e 12mila persone sui circa 8
milioni di contagiati nel mondo, e la mortalità – su base dati del 2008 – è di
oltre 10mila decessi annui.
«Per individuarla – spiega Mugnai – serve un banale test preventivo che finora
in Toscana, per lo meno a Arezzo e a Siena, nei Centri trasfusionali non veniva
effettuato. Semplicemente, si preferiva non prendere più sangue dai donatori
che avessero soggiornato in America Latina. C’era donatori sospesi in attesa
del test già da cinque mesi. Oggi, dopo che con la mia interrogazione ho
sollecitato la giunta, i test iniziano ad essere disponibili nell’area aretina.
Auspichiamo che abbiano ad arrivare uniformemente in tutte le Asl della Toscana
e con continuità nel tempo. Ma questo intanto è un primo successo».
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