Il
Vicepresidente della Commissione sanità sul nuovo incarico
ad
altissima specializzazione attribuito in Asl Nord Ovest
«Abbiamo
deciso di applicare la legge e sospendere Morello che tornerà a fare il suo
lavoro da dirigente medico, con lo stipendio da dirigente medico. E’ un fatto
banale ma la Regione rispetta la legge»: così, in un’intervista del 29 gennaio
scorso a QN, l’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi liquidava la
vicenda seguita alla condanna in primo grado per abuso d’ufficio dell’ormai ex
direttore generale della Asl Toscana Centro Paolo Morello Marchese. A estrarre
quelle parole dal cassettino della memoria è oggi il Vicepresidente della
Commissione sanità in Consiglio regionale Stefano Mugnai, e lo fa dopo
aver saputo che ok, la Regione ha sospeso l’ex dg come da normativa, però:
«Però guarda caso il giorno successivo all’entrata in vigore della sospensione
– ricapitola Mugnai – la dg dell’Asl Nord Ovest Maria Teresa De Lauretis ha
scelto tra tutti lui per un incarico speciale che integrerà il tabellare di
Morello con altri 16.250 euro. Sa di premio. Sa di aggiramento della legge».
Secondo
l’esponente azzurro, si sarebbe davanti a una sorta di «fatta la legge trovato
l’inganno». «Come se De Lauretis, al pari dei suoi colleghi e per conseguenza
di una legge che il Pd ha così voluto, non fosse emanazione diretta della
giunta regionale, da essa nominata e ad essa rispondente. E’ ciò che, tra le
altre cose, paventavamo nel contestare la riforma della sanità voluta da Rossi
e Saccardi e formulata per acquisire massimo del margine di manovra. Altro che
benessere dei cittadini».
Tornando
al caso specifico: «Quella di Morello è una condanna in primo grado, e siamo
certi che avrà modo di difendersi financo a dimostrare, se del caso, la propria
estraneità a quanto gli viene contestato. E in discussione, qui, non sono
neanche l’esperienza e l’alta professionalità del dottor Morello. In
discussione è il modo con cui il Pd applica le norme, in questo caso quella
legge Severino da loro voluta per utilizzarla come un manganello contro gli
avversari politici, verso i quali è stata applicata in maniera occhiuta, ma che
a quanto pare viene dribblata per gli amici».
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