venerdì 15 luglio 2016

Forteto, in appello il tribunale conferma le condanne; Mugnai (FI): «Verità processuale coincidente con la verità riferita dalle vittime. Oggi giustizia più vicina, ma rammarico per riduzione delle pene»


L'ingresso del Forteto e, nel riquadro, il principale condannato Rodolfo Fiesoli
«Sull’orribile tragedia del Forteto, ora che la sentenza di secondo grado conferma le condanne stabilite dal tribunale di Firenze nel giugno scorso, la giustizia è più vicina. Non avevamo alcun dubbio, convinti come siamo che la verità processuale coincida con quanto abbiamo ascoltato dalle vittime che, oggi, si vedono riconosciuta una nuova tessera nel puzzle della giustizia che spetta loro. E mentre anche la politica ha compiuto un passo avanti ulteriore nella ricerca della verità con la seconda commissione regionale d’inchiesta, qualcosa ancora manca: le scuse di tutte quelle istituzioni, quella politica, quei professionisti che hanno reso possibile questa tragedia lunga trent’anni...

Quando tutto l’iter giudiziario si sarà esaurito, i bambini che il tribunale per i minorenni toglieva a famiglie problematiche per consegnarli agli orchi della setta dovranno essere considerati vittime di Stato. Certo, resta il rammarico per la riduzione delle pene ai condannati, ma si conferma la validità dell’impianto accusatorio sul sistema Forteto che era emerso dalla prima sentenza e dalle due commissioni regionali d’inchiesta».

Così il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai, già presidente della prima commissione regionale d’inchiesta sul Forteto nonché promotore della seconda, la cosiddetta Forteto bis che ha appena chiuso i suoi lavori.

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