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L'ingresso del Forteto e, nel riquadro, il principale condannato Rodolfo Fiesoli |
«Sull’orribile tragedia
del Forteto, ora che la sentenza di secondo grado conferma le condanne
stabilite dal tribunale di Firenze nel giugno scorso, la giustizia è più
vicina. Non avevamo alcun dubbio, convinti come siamo che la verità processuale
coincida con quanto abbiamo ascoltato dalle vittime che, oggi, si vedono
riconosciuta una nuova tessera nel puzzle della giustizia che spetta loro. E
mentre anche la politica ha compiuto un passo avanti ulteriore nella ricerca
della verità con la seconda commissione regionale d’inchiesta, qualcosa ancora
manca: le scuse di tutte quelle istituzioni, quella politica, quei
professionisti che hanno reso possibile questa tragedia lunga trent’anni...
Quando tutto l’iter giudiziario si sarà esaurito, i bambini che il tribunale per
i minorenni toglieva a famiglie problematiche per consegnarli agli orchi della
setta dovranno essere considerati vittime di Stato. Certo, resta il rammarico
per la riduzione delle pene ai condannati, ma si conferma la validità dell’impianto
accusatorio sul sistema Forteto che era emerso dalla prima sentenza e dalle due
commissioni regionali d’inchiesta».
Così il Capogruppo di
Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai, già presidente della prima commissione regionale
d’inchiesta sul Forteto nonché promotore della seconda, la cosiddetta Forteto
bis che ha appena chiuso i suoi lavori.
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