mercoledì 27 luglio 2016

Empoli, carcere di rincorsa verso la Rems. Iniziato il trasferimento delle detenute, chiusura probabile per sabato. Mugnai (FI): «Provvedimento che spiazza per repentinità»

Il Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (FI) attacca: «Col penitenziario empolese si perde struttura d’eccellenza nel recupero»

Il penitenziario di Empoli ha le ore contate
«Il carcere di Empoli ha i giorni contati: per sabato, forse, sarà già chiuso, con una decisione la cui repentinità innanzitutto non si spiega, e poi non rende giustizia né ai lavoratori che vi operano, che si vedono di punto in bianco trasferiti nel giro di una manciata di ore, né alle detenute stesse che si trovano costrette a rinunciare a un percorso di recupero e integrazione che è tratto distintivo di quella struttura carceraria. Perché tutto questo? E perché in questo modo?» A porsi la domanda e a dare notizia di quanto sta avvenendo è Stefano Mugnai, il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale che è Vicepresidente della Commissione sanità, il quale non si capacita: «La Regione Toscana è...
...considerata inadempiente quanto alla creazione della Rems. Quella di Volterra non ha capacità di accoglienza sufficiente, e il tentativo di utilizzare la struttura di Solliccianino per ospitare i detenuti dell’ex Opg in esubero è fallito. L’ipotesi di creare la Rems nel carcere femminile di Empoli era circolata, certo, ma nulla lasciava pensare che nel giro di un mese sarebbe stata attuata. Eppure venerdì scorso il Dipartimento di Amministrazione Penitenziaria ha emesso la circolare che sanciva il passaggio del carcere al demanio e la successiva dismissione per istituirvi la Rems».

Stefano Mugnai: "Cara Regione,
la fretta è cattiva consigliera"
«Non se ne è neppure discusso», contesta Mugnai. «No perché a Pescia, ricordo, c’è ad esempio una struttura nata come carcere nel 1986, quella di Veneri – prosegue – e mai utilizzata: non si poteva impiegare quella, anziché smantellare una realtà efficace nel recupero come quella del carcere di Empoli per farvi la Rems? E perché in questa maniera repentina, poi?»


Secondo Mugnai, questa è una di quelle volte in cui la fretta di mettersi in regola si rivelerà, per la Regione, cattiva consigliera: «Si va a incidere sulla qualità del percorso detentivo delle carcerate – osserva – ma non può passare sottogamba il fatto che si vanno a gettare da un giorno all’altro nell’incertezza sul loro futuro due medici, due infermieri di una cooperativa e 46 famiglie degli operatori di polizia penitenziaria. Sono tutti lavoratori che verranno ridestinati, dopo essersi costruiti una vita lì ad Empoli. In più si perde una struttura, quella del penitenziario empolese, ristrutturata nel 2010 e adeguata anche per l’accoglimento di detenute transessuali, caratteristica non comune nel panorama carcerario regionale e del centro Italia. Vogliamo sapere perché questa scelta, perché ora, perché così».

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