Da sinistra Marrini, Mugnai e il sindaco di Grosseto Vivarelli Colonna |
Meno
di un mese fa, il Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio
regionale della Toscana Stefano Mugnai (capogruppo di Forza Italia)
aveva presentato un’interrogazione in cui – alla luce del primariato vacante
ormai da qualche mese – domandava chiarezza sulle prospettive della chirurgia
vascolare a Grosseto. La risposta è arrivata non in via istituzionale ma
mediatica, con l’assessore regionale di settore che l’altro giorno a Castiglion
della Pescaia ha dichiarato che di quella specialità verrà fatta una «unità
operativa semplice dipartimentale». Ecco dunque che le preoccupazioni espresse
da Forza Italia, e rivelatesi quanto mai fondate, oggi si rinfocolano.
«Quando
noi stessi parlavamo di riduzione delle Asl – ricorda Mugnai – avevamo
progettato una sanità diffusa, territoriale, accessibile e comunque policentrica.
Soprattutto – ricorda – noi puntavamo ad abbattere burocrazie e apparati, non
autonomia ed efficienza dei servizi sanitari propriamente detti, quelli che
impattano sul cittadino. Anzi».
Anche
il coordinatore provinciale di Forza Italia a Grosseto Sandro Marrini si
schiera di traverso rispetto a questa scelta da parte della Regione. «I
grossetani e i maremmani non sono cittadini di serie B», tuona. «Nessun toscano
– specificano all’unisono Mugnai e Marrini – deve esserlo sotto il profilo del
diritto alla salute. E qui, rispetto alla chirurgia vascolare, l’assetto
annunciato dall’assessore Saccardi fa compiere un salto indietro di 15 anni a
una specialità che finora ha garantito elevati standard qualitativi sia in
elezione che in emergenza. Con le ripercussioni budgettarie cui inevitabilmente
si andrà incontro, il rischio è quello di compromettere tutta la parte di
endovascolare. Perché dovremmo tacere dinanzi a una simile e concreta prospettiva
di depotenziamento? Siamo pronti a dare battaglia, non accettiamo ‘perdite sul
campo’ di una riforma sanitaria tagliata con l’accetta da Rossi e compagni».
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