L'esterno del Santo Stefano |
C’era
una volta un ospedale piccolo piccolo: quello di Prato che, col suo ‘gemello’
di Lucca, si presentava come insufficiente fin dal primo vagito del suo
progetto. Lo ricorda, oggi che il Pd fa mea culpa mentre pensa a una nuova ala
che faccia finalmente spiccare il volo al nuovo ospedale Santo Stefano, il
Vicepresidente della Commissione sanità del Consiglio regionale della Toscana
Stefano Mugnai (capogruppo di Forza Italia) che – insieme al
coordinatore provinciale degli azzurri a Prato Erica Mazzetti – lancia
l’affondo: «Questo Pd si ingioiella con le patacche, e lo spreco poi lo paga la
gente. Perché questo nuovo ospedale, realizzato come i suoi altri tre
‘colleghi’ di project financing più per far vanto all’ex assessore alla sanità
e oggi governatore Rossi che per qualificare l’ospedalità toscana, è troppo
piccolo per due ordini di motivi: perché è piccino davvero e perché manca tutta
la rete di sanità territoriale a fargli da necessario supporto, esito, prodromo
e corollario. Quand’è che verranno finalmente realizzate, come prevede il
sistema sanitario per intensità di cura?».
Per
Forza Italia non c’è dubbio: «Con questa operazione il Pd si dimostra una volta
di più per ciò che è, ovvero un partito che governa solo quanto gli è
funzionale a generare consensi, con operazioni alla bell’e meglio, studiate a
tavolino e non modulate sui bisogni territoriali. Oggi c’è in vista il
referendum, e la sanità locale – incalzano Mugnai e Mazzetti – viene utilizzata
come congresso interno al Pd con i renziani contro Rossi; e chissà se dopo il 4
dicembre dell’ampliamento annunciato si sentirà ancora parlare… Se questa è una
condotta deprecabile sempre, in sanità diviene addirittura lesiva dei diritti delle
persone. E intanto i soldi pubblici si spendono, e poi si rispendono per
rimediare ai malestri di quando si sono spesi la prima volta. In più ci sono i
costi per demolire il vecchio ospedale. Chi paga? I cittadini, sia in solido
che quanto a disservizi».
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