Il Capogruppo di
Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai interroga: «Quali soluzioni
per contrastare il disagio abitativo a Livorno e in Toscana?»
Uno stabile occupato |
Livorno meta di turismo. Evviva? No, se
si tratta di turismo dell’occupazione abusiva di case e stabili interi. Ed è
proprio ciò che pare accada, secondo un fenomeno davanti al quale il sindaco
pentastellato della città costiera Filippo Nogarin afferma «di non poter
risolvere i problemi della emergenza abitativa della Toscana». Da questa
dichiarazione di sostanziale impotenza prende oggi le mosse l’interrogazione alla giunta regionale depositata dal Capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai (anche coordinatore regionale
degli azzurri) che parte dal caso Livorno per estendere il ragionamento a tutta
la Toscana, i cui immobili rischiano di essere ‘predati’ da abusivi in arrivo
da tutta Italia: «Nogarin allarga le braccia, ma la Regione che fa? La
sinistra, con le sue politiche del ‘lasciar correre’, ha reso la Toscana
l’Eldorado dell’illegalità. Ma le norme sul disagio abitativo esistono...
...con
tanto di organismi come le commissioni territoriali, e vanno fatte rispettare».
E proprio a Livorno, dove la situazione
si fa incandescente, il sindaco a quanto pare quello strumento non l’ha
attivato: «A Livorno – scrive Mugnai nel suo atto – il problema delle
occupazioni abusive è grave. La Commissione Disagio Abitativo del Comune ad
oggi non risulta essere stata convocata. In base alle dichiarazioni rilasciate
dal sindaco, sarebbero cittadini anche non livornesi ad occupare strutture
ed immobili. Ciò metterebbe il sindaco in condizione di non sapere chi risiede
nella città da lui amministrata. Lo scorso 14 giugno nel palazzo comunale hanno
fatto irruzione alcune famiglie senza casa che vivono in alloggi occupati
(palazzina di Via Firenze e alla ex Circoscrizione 1 in via delle Sorgenti) per
protestare per la mancanza di luce e acqua. Ad oggi, gli immobili occupati a
Livorno sarebbero i seguenti: due ex sedi di circoscrizioni (la uno e la tre),
la torre della Cigna, la ex direzione Asl di Monterotondo, l'ex palazzo
dell'Enel sugli scali d'Azeglio, la stazioncina di via Firenze, l'ex distretto
sanitario di via Ernesto Rossi, l'ex deposito ATL (Azienda Trasporti)». In
tutto ciò, osserva Mugnai, «l’amministrazione comunale sembra più preoccupata
per incarichi e nomine nelle partecipate che per il disagio abitativo».
Eppure, nella
relazione 2016 sul disagio abitativo in Toscana appena recepita dal Consiglio
regionale, Livorno si attesta al secondo posto (dopo Pisa) per l’incremento di
sfratti per morosità (+42,4%). E quindi che si fa? E’ quello che Mugnai domanda
alla Regione. Quattro i quesiti in cui si articola l’interrogazione: «Quali
soluzioni per contrastare il disagio abitativo a Livorno?», domanda il
capogruppo azzurro. E ancora: «A quanto ammonta il fondo regionale per la
prevenzione degli sfratti per il 2016 e 2017 e qual è la ripartizione per realtà
territoriali?» «Quali commissioni territoriali per il contrasto del disagio
abitativo si sono riunite, e quante volte, in questi primi sei mesi del 2016?
Quali soluzioni hanno proposto?» Infine: «Quando sarà effettuata la conferenza
annuale sul disagio abitativo in Toscana?» La risposta dovrà arrivare in forma
scritta.
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