Interrogazione del
Capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai
E’ una storia senza fine che pare
non andare né in su né in giù. Quale? Quella del raddoppio ferroviario tra
Pistoia e Lucca, opera collettivamente riconosciuta come indispensabile ma
sulle cui modalità di realizzazione nella tratta Pistoia-Montecatini non c’è
pace. Negli anni, sugli attuali binari sono sfilate ipotesi di ogni tipo
soprattutto in senso verticale: dall’interramento, alla galleria, al ‘raso’,
allo spostamento, separatamente e tutte insieme, finanche alla rinuncia per
manifesta riduzione – in questo frattempo di anni di dibattito – dei flussi di
viaggiatori.
Attualmente, dopo una fila di
accordi di programma, il dibattito si è riaperto e per portare un agile
contributo di chiarezza vi si inserisce – con un’interrogazione alla giunta
toscana – il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai che al governatore Enrico Rossi
e all’assessore di settore Vincenzo Ceccarelli domanda un paio di robine
semplici, ovvero: «Se Comune, Provincia e Regione abbiano valutato tutte le
ipotesi in campo, ivi compresi relativi costi» e «se sia prevista una
compartecipazione di Rfi alla realizzazione dell’infrastruttura».
Prima di formulare i quesiti, Mugnai
ricostruisce così la vicenda in narrativa: «L’inaugurazione del cantiere per il
raddoppio della ferrovia nel tratto Pistoia Montecatini, che dovrebbe
concludersi entro il 2019, prevede un costo complessivo di circa 200 milioni di
euro: una galleria a doppio senso, lungo il Serravalle, dovrebbe sostituire per
1.700 metri
quella esistente. La realizzazione del tratto di ferrovia a Montecatini – scrive il capogruppo
azzurro – obbligherebbe all’abbattimento di abitazioni e negozi, oltre che alla
costruzione di muri con la conseguenza di danneggiare l’assetto urbanistico
della città. Era già stato presentato – ricorda Mugnai ancora nel suo atto – un
progetto che aveva ricevuto sia dalla Regione Toscana, dal Ministero dei
trasporti e da RFI il via libera e prevedeva come soluzione progettuale
l’interramento ferroviario ed aveva anche sostenibilità finanziaria, che
avrebbe visto anche il coinvolgimento di imprenditori privati interessati alle
aree che si sarebbero rese disponibili e che questa soluzione provocherebbe
anche minor impatto ambientale sull’agglomerato urbano».
Non solo, perché Mugnai afferma di
valutare anche «la possibilità di non raddoppiare i binari nel tratto che
attraversa Montecatini dato che è diminuito il flusso di turisti che utilizza
il mezzo ferroviario e che quindi i costi del raddoppio del tratto potrebbero
essere spostati sull'interramento» e richiama «i diversi accordi di programma:
quello sottoscritto da Regione, Comune e Rete Ferroviaria Italiana nel 2003,
con un investimento da 60 milioni di euro,
quello tra Regione e Provincia del 2005, il patto per lo sviluppo locale
approvato a Firenze, senza dimenticare il piano strutturale in vigore e il
regolamento urbanistico adottato da Montecatini». Da qui i quesiti, a cui il
capogruppo di Forza Italia chiede risposta in forma scritta».
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