mercoledì 1 giugno 2016

Raddoppio ferroviario Pistoia-Lucca, Mugnai (FI) alla Regione: «Valutata ogni ipotesi di progetto e di costi nel nodo Montecatini?»

Interrogazione del Capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai

E’ una storia senza fine che pare non andare né in su né in giù. Quale? Quella del raddoppio ferroviario tra Pistoia e Lucca, opera collettivamente riconosciuta come indispensabile ma sulle cui modalità di realizzazione nella tratta Pistoia-Montecatini non c’è pace. Negli anni, sugli attuali binari sono sfilate ipotesi di ogni tipo soprattutto in senso verticale: dall’interramento, alla galleria, al ‘raso’, allo spostamento, separatamente e tutte insieme, finanche alla rinuncia per manifesta riduzione – in questo frattempo di anni di dibattito – dei flussi di viaggiatori.

Attualmente, dopo una fila di accordi di programma, il dibattito si è riaperto e per portare un agile contributo di chiarezza vi si inserisce – con un’interrogazione alla giunta toscana – il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai che al governatore Enrico Rossi e all’assessore di settore Vincenzo Ceccarelli domanda un paio di robine semplici, ovvero: «Se Comune, Provincia e Regione abbiano valutato tutte le ipotesi in campo, ivi compresi relativi costi» e «se sia prevista una compartecipazione di Rfi alla realizzazione dell’infrastruttura».


Prima di formulare i quesiti, Mugnai ricostruisce così la vicenda in narrativa: «L’inaugurazione del cantiere per il raddoppio della ferrovia nel tratto Pistoia Montecatini, che dovrebbe concludersi entro il 2019, prevede un costo complessivo di circa 200 milioni di euro: una galleria a doppio senso, lungo il Serravalle, dovrebbe sostituire per 1.700 metri quella esistente. La realizzazione del tratto di  ferrovia a Montecatini – scrive il capogruppo
azzurro – obbligherebbe all’abbattimento di abitazioni e negozi, oltre che alla costruzione di muri con la conseguenza di danneggiare l’assetto urbanistico della città. Era già stato presentato – ricorda Mugnai ancora nel suo atto – un progetto che aveva ricevuto sia dalla Regione Toscana, dal Ministero dei trasporti  e da RFI il via libera e prevedeva come soluzione progettuale l’interramento ferroviario ed aveva anche sostenibilità finanziaria, che avrebbe visto anche il coinvolgimento di imprenditori privati interessati alle aree che si sarebbero rese disponibili e che questa soluzione provocherebbe anche minor impatto ambientale sull’agglomerato urbano».


Non solo, perché Mugnai afferma di valutare anche «la possibilità di non raddoppiare i binari nel tratto che attraversa Montecatini dato che è diminuito il flusso di turisti che utilizza il mezzo ferroviario e che quindi i costi del raddoppio del tratto potrebbero essere spostati sull'interramento» e richiama «i diversi accordi di programma: quello sottoscritto da Regione, Comune e Rete Ferroviaria Italiana nel 2003, con un investimento da 60 milioni di euro,  quello tra Regione e Provincia del 2005, il patto per lo sviluppo locale approvato a Firenze, senza dimenticare il piano strutturale in vigore e il regolamento urbanistico adottato da Montecatini». Da qui i quesiti, a cui il capogruppo di Forza Italia chiede risposta in forma scritta».

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